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WhatsApp

Non si esauriscono le novità sul mondo WhatsApp, con l’app di messaggistica istantanea più nota e usata al mondo che, evidentemente, ha ben scelto il periodo estivo per poter lavorare su alcune innovazioni più o meno tangibili. Ultima, in ordine di tempo, è l’indiscrezione che vorrebbe la società del gruppo Facebook lavorare a una nuova funzionalità che permetterà di eliminare i messaggi inviati per sbaglio a più destinatari nei gruppi. Un pulsante “Cancella per tutti” che, forse, vi risparmierà qualche figuraccia. Ma come funziona?

Annullare l’invio dei messaggi

È capitato più o meno a tutti: inviare un messaggio ad un destinatario e poi subire un ripensamento tanto forte da desiderare di non averlo mai inviato. Purtroppo, però, non sempre è possibile, e non tutte le app di messaggistica dispongono di una funzione “recall” in grado di tornare sui propri passi. Così, per lo meno, non avviene sui gruppi di WhatsApp dove, una volta inviato un messaggio a più destinatari, diventa impossibile riavvolgere il nastro del tempo e cancellare un contenuto che, per distrazione o emotività, può rappresentare imbarazzante.

Per fortuna, il servizio di messaggistica istantanea ha testato un nuovo antidoto contro le più comuni figuracce di questa categoria: alcune fonti bene informate affermano infatti che WhatsApp starebbe provando l’utilizzo di un pulsante “Cancella per tutti” in grado di rendere invisibile il messaggio inviato erroneamente e, dunque, risparmiando ben poche incomprensioni all’utente.

Quando sarà disponibile la nuova funzione

Pur non fondamentale, la possibilità di poter metter mano su una nuova e simile funzione ha acceso l’interesse e la curiosità del mondo WhatsApp, con la community di utilizzatori che ha insistentemente domandato alla società dei chiarimenti in merito.

Per il momento, però, non vi è ancora nulla di ufficiale, e l’azienda non ha fornito alcun riscontro ai numerosi quesiti. Non possiamo dunque che riprendere l’analisi delle indiscrezioni e, in particolar modo, fare affidamento su quanto contenuto nell’account Twitter di WABetainfo, secondo cui la funzione “Cancella per tutti” sarebbe oramai in dirittura d’arrivo con uno dei prossimi aggiornamenti. Il test sarebbe infatti ad ottimo punto sia per la versione iOS dell’app, sia per quella Android.

Peraltro, a conferma di ciò sia sufficiente domandare informazioni a quegli utenti (pochi rispetto al totale) che usano l’app per i sistemi di Windows Phone, e che già nel mese di agosto hanno potuto metter mano su una versione beta che conteneva anche la funzione di cui sopra. Certo è che dalla beta alla versione definitiva ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma tutto sembra essere pronto per poter assistere al lancio di questa opzione.

E voi che ne pensate? Avete mai desiderato di poter disporre di una simile funzionalità?

Un passo avanti e uno immediatamente (o quasi) indietro. È quel che sta facendo WhatsApp in questi giorni, “annullando” la novità che aveva introdotta qualche giorno prima, quando la vecchia funzionalità di Stato era stata sostituita dalle Storie. Una nuova funzionalità che evidentemente non è piaciuta agli utenti della più famosa app di messaggistica istantanea del mondo, che hanno fatto sentire la loro voce in maniera piuttosto insistente.

Il ritorno al vecchio Stato

WhatsApp ha pertanto scelto di accontentare i propri iscritti con un rapido ritorno al passato. Una conferma arrivata mediante una dichiarazione effettuata da un responsabile societario a TechCrunch, e che ha messo in obiettivo anche un timing piuttosto tempestivo: il rollout che ricondurrà nell’applicazione la vecchia funzionalità di Stato è previsto già per la prossima settimana.

E le Storie? Introdotte con fiducia e ottimismo, nella speranza che potessero colmare qualche gap di fruizione che separa WhatsApp dai concorrenti, le Storie non verranno eliminate ma continueranno ad esistere di fianco allo Stato – anche se, in fin dei conti, non è chiaro con che appeal. A non esser chiaro è anche il destino dell’app di messaggistica su sistemi operativi mobili iOS, considerato che la notizia del rollout riguarda la versione Android, mentre nulla è stato precisato per i possessori dell’iPhone: c’è comunque da immaginare che anche per costoro i tempi di revisione possano essere piuttosto contenuti.

Al di là di ciò, quel che cambia sotto il profilo pratico è presto detto: dalla prossima settimana tutti gli iscritti all’app di messaggistica istantanea che utilizzano il software su Android potranno scegliere se utilizzare la nuova funzionalità di Stato o tornare ad utilizzare il vecchio Stato testuale. Voi da che parte state?

WhatsApp tappa falla di vulnerabilità

Dinanzi al ritorno alla vecchia versione di Stato di WhatsApp, vi è un’altra notizia che negli ultimi giorni ha riguardato la nota app: una notizia rilanciata dal team di esperti di sicurezza di Check Point Software Technologies, secondo cui sarebbe sufficiente una immagine o un video per poter prendere il controllo di un account di alcune app come, appunto, WhatsApp.

Gli esperti in sicurezza informatica hanno infatti annunciato di aver individuato un’importante falla di vulnerabilità che colpisce anche WhatsApp: in termini esemplificati, per poter assumere il controllo completo dell’account, gli hacker non devono far altro che predisporre un’immagine o un video ad hoc che, se cliccati, conducono a una pagina HTML in cui è presente un malware che può insediarsi nell’account.

Ad ogni modo, è anche vero che l’allarme, rilanciato nel tenore di cui sopra, nasconde pericoli più marginali di quanto si possa pensare. Il problema non riguarda infatti l’app per dispositivi mobili, ma solamente la sua estensione per PC (ovvero, il client web). Inoltre, Check Point Software Technologies rende noto di aver prontamente segnalato a WhatsApp il problema lo scorso 8 marzo, e di aver già ottenuto un riscontro positivo da parte dell’azienda, che ha affermato di aver risolto la falla di vulnerabilità nei giorni immediatamente successivi.

Non tutti lo sanno, ma da qualche ora WhatsApp permette alla propria clientela di poter inviare dei messaggi “usa e getta”, che si autodistruggono dopo sole 24 ore: una tendenza che è comune a tanti altri operatori di messaggistica (Snapchat in primis) e che si sta diffondendo in maniera rapida a tutti i principali competitors. Una bella comodità… soprattutto se ci si è pentiti di aver inviato un messaggio compromettente, visto e considerato che dopo un giorno non e rimarrà più traccia.

Come già anticipato, tutto lascia pensare che la notifica dell’introduzione della nuova funzione di WhatsApp “ricopi” quella di Snapchat. E, peraltro, non è questa l’unica “copia” che WhatsApp ha effettuato nei confronti della società recentemente quotata in Borsa con una IPO di grande successo: WhatsApp ha infatti introdotto la funzione Stato, con un aggiornamento che ha creato ben più di qualche perplessità tra gli utenti.

Come abilitare i messaggi che spariscono

Tornando però alla possibilità di inviare messaggi privati a uno o più utenti o gruppi di amici, visualizzabili solo per le 24 ore successive, è bene rammentare per che poter fruire di questa possibilità è necessario compiere qualche accortezza che alcuni potrebbero non trovare intuibile.

Di fatti, caricando un’immagine o un altro contenuto multimediale sul proprio Stato, è noto che lo stesso andrà ad essere visibile a tutti i contatti inseriti nella propria rubrica. È tuttavia possibile fare in modo che il contenuto sia visualizzabile solo da alcuni contatti: per far ciò, sarà sufficiente modificare le impostazioni della privacy, aprendo l’app e recandosi nella sezione relativa dedicata allo Stato. A questo punto, potrete cliccare sulla voce “Privacy” e, successivamente, scegliere “Condividi solo con…”. A questo punto si aprirà la lista dei propri contatti, dalla quale poter selezionare i preferiti o, per lo meno, quelli con cui volete condividere uno specifico contenuto.

Una volta fatto, i contenuti multimediali potranno essere visualizzati solamente dai contatti selezionati, i quali non potranno salvare il contenuto sul proprio telefono.

Una mossa per far franare Snapchat?

Il fatto che le ultime mosse di WhatsApp siano state finalizzate “togliere” distinzioni e valori aggiunti a Snapchat sembra essere una risposta che il gruppo di Mark Zuckerberg ha deliberatamente posto in essere per potersi allineare ad alcune funzioni particolarmente gradite dei propri utenti e… forse alimentare una piacevole vendetta nei confronti di Snap, la società titolare di Snapchat, principale concorrente del più noto sistema di messaggistica istantanea.

È ben noto che Facebook abbia cercato di acquistare Snapchat in tempi meno sospetti di quelli attuali, ma che – per tutta risposta – abbia ottenuto un secco rifiuto. Ora che Snapchat è sbarcata in Borsa con numerosi dubbi sulla sostenibilità dei suoi conti e della sua strada di crescita, è logico ritenere che le ultime innovazioni di WhatsApp abbiano determinato qualche sgradevole riflesso su Snapchat, soprattutto tenendo conto che il fantasmino giallo non è ancora presente in alcune nazionali dove invece Facebook e WhatsApp hanno già ampie quote.

A proposito di numeri, WhatsApp ha ufficializzato di aver superato quota 1,2 miliardi di utenti al mese, 60 miliardi di messaggi al giorno, 3,3 miliardi di foto, 760 milioni di video, 80 milioni di GIF. Instagram, con le sue Stories, può invece vantare 150 milioni di utenti giornalieri e, dal momento della loro introduzione sul mercato, ha eroso il tasso di crescita di Snapchat, franato del 14% rispetto al periodo precedente.

Che anno sarà il 2017 per WhatsApp? Probabilmente un altro periodo di particolare rinnovamento per il sistema di messaggistica istantanea più importante e utilizzato del mondo, che ha già fatto sapere di avere in serbo diverse innovazioni per tutti i suoi utenti, buona parte delle quali riusciranno a trovare sbocco concreto già nel corso dei prossimi mesi o delle prossime settimane. Ma quali sono tali innovazioni? E cosa ha in serbo per voi il futuro di WhatsApp?

Localizzazione utenti

La prima e più discussa novità di WhatsApp è l’introduzione di un sistema di localizzazione dei propri utenti. Quanto basta per suscitare polemiche fin da questa breve introduzione: quando la tecnologia si scontra con la privacy, il risultato è sempre piuttosto confuso, e sempre pronto a alimentare pericolose conseguenze. E infatti, dopo pochi minuti di distanza dal rumor di tale innovazione, non sono stati pochi gli utenti che hanno subito lanciato l’allarme della violazione della propria riservatezza. Ma di cosa si tratta?

In termini essenziali e concreti, WhatsApp starebbe testando – e probabilmente sta anche pensando di lanciarla a breve – una nuova funzionalità che permette la localizzazione in tempo reale dei propri utenti. Naturalmente non si tratta di una funzione automatica (altrimenti avrebbe suscitato polemiche ancora più aspre!) bensì di una funzione manuale la cui adozione sarà lasciata alla libera preferenza da parte degli utenti, che potranno pertanto scegliere se rendere “pubblico” o meno il proprio posizionamento.

Purtroppo, come già avranno intuito i più, il fatto che sia una funzione non automatica non pone al riparo la solidità delle coppie: chi avrà infatti il coraggio di rifiutare al proprio partner la possibilità di far sapere dove si trova, in ogni momento? Probabilmente pochi, molto pochi. E di fatti è proprio su questo fronte che si aprono i maggiori margini di discussione: quali saranno i pro e i contro di una simile funzione?

Come funziona la nuova opzione

In attesa di saperne di più, e in attesa di poter mettere le mani su una funzionalità di trasparenza che non mancherà di generare qualche polemica, possiamo ben ricordare come per il momento un gruppo ristretto di beta tester abbia potuto dare una controllata alla funzione completa della “Live location tracking” nelle versioni di prova della app di messaggistica, la 2.16.399 Android e la 2.17.3.28 per iOs. E già da questo “dettaglio” si possono trarre alcune interessanti deduzioni: se WhatsApp ha predisposto la modifica alla propria app per entrambe le versioni dei sistemi operativi, è possibile che il sistema di messaggistica istantaneo stia realmente pensando a introdurre nel breve termine questa nuova funzionalità, estendendola fin da subito su tutte le versioni.

Al di là di tale riflessione, sulla quale torneremo prossimamente, il funzionamento viene descritto come molto semplice: all’utente che sceglierà di adottare una simile funzionalità, infatti, verrà fornita la possibilità di impostare a chi far vedere la propria posizione e per quanto tempo. In altri termini l’utente potrà scegliere di rendere pubblica la propria localizzazione a tempo indeterminato o, se preferisce, per pochi minuti o per poche ore. Si tratta questa di una opzione versatile molto interessante, visto e considerato che l’utente potrà scegliere di rivelare il proprio posizionamento solo in occasione di un determinato viaggio o evento, evitando invece che la propria posizione sia sempre consultabile dagli amici.

Non certo una novità, ma occhio alla privacy!

Come intuibile dalle righe di cui sopra, quanto abbiamo riepilogato non è certamente una vera e propria novità, visto e considerato che esistono numerose app che permettono la geolocalizzazione degli utenti. Il fatto però che la novità sia inglobata all’interno del sistema di messaggistica più utilizzato del pianeta, non può che aprire discussioni più ampie e diffuse sul tema della privacy…

Arriva il tasto “undo”

Non è questa, comunque, l’unica novità che WhatsApp dovrebbe poter introdurre all’interno delle proprie nuove versioni nel corso delle prossime settimane. Per i bene informati, la novità – che sicuramente apporterà molte meno polemiche e discussioni rispetto a quella di cui sopra – permetterà di poter cancellare o modificare un messaggio appena inviato a patto che lo stesso non sia ancora stato letto dal ricevente, anche in sole notifiche. Dunque, una funzione ideale per tutti coloro i quali hanno avuto dei ripensamenti, e vogliono correre ai ripari prima che sia troppo tardi!

Le novità del 2016

Nell’attesa di comprendere se le funzionalità di cui sopra verranno o meno effettivamente introdotte nei prossimi mesi, non possiamo che sottolineare come, effettivamente, le basi per un 2017 di nuove piccole e grandi innovazioni ci siano tutte. Giova dunque compiere un piccolo passo indietro e riepilogare quali sono state le novità dell’anno recentemente conclusosi, che ha visto – tra le altre innovazioni – la comparsa delle videochiamate per Android, Windows Phone e iPhone e, ancora prima, alcune novità utili per poter personalizzare e migliorare le foto e i video da condividere, con nuovi strumenti di modifica per la fotocamera, che appariranno automaticamente quando viene scattata una nuova foto o si fa un nuovo video. È stato altresì anno ricco di rivisitazioni, come l’introduzione della nuova applicazione WhatsApp per computer, o i passi in avanti della crittografia end-to-end.

E voi che ne pensate? Quali sono state le novità di WhatsApp che avete avuto modo di apprezzare maggiormente nel corso di questi anni?

Come Rendere Privato Whatsapp
Come Rendere Privato Whatsapp

Dal 2009 ad oggi, l’applicazione di messaggistica istantanea WhatsApp ha certamente contribuito a cambiare le nostre abitudini. Attualmente utilizzato da oltre 1 miliardo di utenti, WhatsApp è diventato un software praticamente indispensabile su un qualsiasi telefono smartphone in vendita oggi nei moderni negozi di elettronica.

whatsapp

WhatsApp è un’innovativa applicazione di messagistica istantanea che consente, a tutti coloro che dispongono di un cellulare collegato a internet, di messaggiare in modo gratuito con chiunque abbia la stessa applicazione. E’ disponibile in più di 100 paesi del mondo e ha un numero di utenti elevatissimo e sempre in crescita.

whatsapp

L’utilizzo, fino a pochissimo tempo fa completamente gratuito, è diventato da poco a pagamento ma i costi sono comunque più che accessibili: meno di un dollaro all’anno. Il servizio di messagistica istantanea sta mettendo a dura prova i conti delle compagnie telefoniche che stanno subendo un brusco calo del traffico SMS e sta rivoluzionando anche il modo di comunicare in rete.

Attualmente il mercato della messagistica è dominata, sostanzialmente, da questi player:

  • Microsoft, grazie a Skype acquistato da poco tempo che sta diventando un concorrente temibilissimo per le compagnie telefoniche tradizionali, soprattutto per le chiamata internazionali
  • Google: che dispone di vari servizi di messagistica e comunicazione, caratterizzati però da una scarsa adattabilità sui dispositivi mobili
  • Facebook: il suo messenger è utilizzatissimo dagli utenti, anche sui dispositivi mobili. Il social network sta cercando di sviluppare anche sistemi di chiamata vocale.
  • WhatsApp, in fortissima crescita e focalizzato proprio sui dispositivi mobili

In questa condizione di mercato è evidente che Google avrebbe davvero un grande vantaggio competitivo dall’acquisizione di WhatsApp. Ecco perché ha messo sul tavolo la cifra monstre di un miliardo di dollari. Una cifra elevatissima, tenendo conto che la compagnia di comunicazione non riesce a fare più di 100 milioni di dollari all’anno di fatturato.

Se Google riuscisse a perfezionare l’acquisizione avrebbe sicuramente uno strumento per riuscire a competere finalmente con Microsoft nel mercato della messaggistica ma avrebbe anche la possibilità di migliorare la penetrazione delle sue applicazioni su smartphone.

E conoscendo la compagnia di Mountain View e le sue tipiche strategie, siamo sicuri che cercherà anche di integrare il nuovo servizio in Google+. Probabilmente è questo l’obiettivo finale: andare a rafforzare, in maniera drammatica, la penetrazione di Google+ nel mercato dei social, con un occhio di riguardo agli smartphone.

Se il colpo dovesse riuscire servirebbe a rafforzare ulteriormente il monopolio di Google, aggiungendo due settori chiavi della net economy a quelli già dominati dal Moloch di Mountain View: i social network e i servizi di messagistica.

Con tutte queste considerazioni si spiega facilmente perché Google non abbia problemi a pagare un prezzo che è probabilmente un multiplo del reale valore di WhatsApp. E dopo tutto ha anche le casse stracolme di liquidità, visto che i suoi conti non risentono della crisi e hanno visto, nell’ultimo trimestre 2012, un aumento del 24% dei click sugli annunci sponsorizzati.

A questo punto non resta che aspettare: si farà avanti un cavaliere bianco per salvare WhatsApp ed evitare un’ulteriore concentrazione monopolistica?

google babble

Alcune volte temo di essere monotono parlando sempre di Google. Tuttavia non sono io che fissato, è a Mountain View che sono iperattivi. Praticamente ogni giorno lanciano un nuovo servizio, una nuova pesantissima invasione di campo in settori che non sono il core business dell’azienda ma che, basandosi sul ruolo dominante nel settore della ricerca online, vengono occupati miliatermente.

google babble

Oggi la notizia è che Google sta per lanciare Babble, un servizio di messageria istantanea disponibile sia per smartphone che per PC e che dovrebbe invadere il mercato che attualmente è dominato da Whatsapp.

In questo modo gli utenti del popolare sistema di messageria istantanea per cellulare avranno un’alternativa al pagare i pochi centesimi di abbonamento annuo, meno di un caffè e Google continuerà nella sua inquietante corsa a costruire un ecosistema digitale completo, in cui l’utente è costantemente monitorato e schedato (e ovviamente bombardato di pubblicità contestuale).

Dal punto di vista tecnico, il nuovo servizio dovrebbe riunire 5 servizi già esistenti e che offrono, in qualche modo, servizi di messagistica: Google Talk, Hangout, Voice, Gmail e Google+. Secondo le indiscrezioni, sarà possibile loggarsi indifferentemente in uno dei servizi sopra citati e comunicare indifferentemente con tutti gli utenti dell’altro. Insomma, un sistema di comunicazione potente, efficiente, flessibile e disponibile sia per PC che per Smartphone.

Per avere tutti i dettagli dobbiamo aspettare metà maggio, data entro cui Google presenterà ufficialmente il servizio. Vi terremo informati.

whatsapp privacy

WhatsApp è una delle applicazioni in assoluto più utilizzate a livello mondiale: consente di comunicare, semplicemente grazie ad una connessione ad internet, mediante messaggi di testo con tutti i contatti che si hanno in rubrica. Il bello di questa applicazione è che simula il funzionamento degli sms perché, di fatto, è sufficiente un numero di telefono per poter inviare il messaggio di testo. Inoltre, grazie ad un sistema di notifica push, l’arrivo di un nuovo messaggio viene segnalato dal cellulare esattamente come se si trattasse di un sms.

whatsapp privacy

Ma l’applicazione è finita recentemente sotto la lente di ingrandimento dell’garante della privacy italiano: secondo l’autorithy, infatti, ci sarebbero dei problemi legati al trattamento dei dati di coloro che non si sono iscritti al servizio ma che comunque sono nella rubrica di persone che la utilizzano.

In pratica, i dati personali di questi non utenti finirebbero comunque nella disponibilità dei gestori di WhatsApp senza che sia stata mai chiesta (e dunque concessa) nessun tipo di autorizzazione.

Secondo il Garante, inoltre, ci potrebbero essere dei problemi anche a livello di gestione della sicurezza nelle procedure di login. Ora la notizia può essere interessante per diversi motivi.

Per prima cosa, una domanda che nasce spontanea è: a che serve il garante della privacy? La risposta più razionale che ci si può dare è che il suo obiettivo primario sia garantire uno stipendio principesco (stiamo parlando di centinaia di migliaia di euro) a persone contigue alla politica. In effetti l’operato di questa autorità in Italia è disastroso: multe pesantissime appioppate per violazioni di carattere minore, mentre si fa apertamente commercio dei dati personali (e talvolta persino dei dati sensibili) degli utenti.

E da questa constatazione ne nasce anche una seconda: l’utente deve proteggere per proprio conto la sua privacy, evitando di utilizzare accuratamente servizi poco affidabili e, soprattutto, di diffondere dati personali in rete.

La violazione che viene contestata a WhatsApp è di carattere puramente formale, si tratta di un’applicazione sicura e che non fa commercio ne sfrutta in nessun modo i dati di cui viene in possesso: non è un caso che sia tra le applicazioni mobili più di successo. Esistono però applicazioni molto meno sicure (e probabilmente molto meno oneste) da cui bisognerebbe stare alla larga e che, invece, continuano a raccogliere i dati personali di centinaia di migliaia di utenti.

Il Garante della Privacy, probabilmente, dovrebbe andare a bussare altrove in cerca di violazioni vere o presunte.

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