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Amazon è il più grande sito di commercio elettronico del mondo, questo è un fatto noto. Ma non solo. E’ ormai anche un brand completo. Da un po’ di anni sta lavorando come altri grossi big del settore, ad esempio la Apple. L’obiettivo è quello di costruire un universo fatto di applicazioni, hardware e servizi.

Cosa manca a Jeff Bezos e soci ? Sicuramente uno smartphone in grado di competere con Iphone e Samsung.

I tempi sono ormai maturi e i rumors su un imminente lancio si susseguono anche perchè il futuro è mobile, almeno così ci dicono. E’ così è arrivato il momento di lanciarsi nella mischia per cercare di competere anche sul lato hardware.

Un universo fatto di app, elettronica e servizi

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La società ha dimostrato di saper competere su ogni fronte garantendosi degli introiti enormi a partire dal suo settore più strategico : l’ecommerce. E non dimentichiamo che ci sono poi centinaia di migliaia di applicazioni che girano su Kindle oltre a migliaia di libri in formato e-book.

E nell’autunno prossimo ci aspetta un’altra rivoluzione, quella della TV digitale che sta evolvendo sempre di più verso lo streaming online di contenuti.

Come dovrebbe essere lo Smartphone targato Amazon ?

Le ultime indiscrezioni parlano di un display vicino ai 5” e di una fotocamera di ben 13 Megapixel con un processore molto potente. Potrebbe essere dotato di sensori e di un processore ultra potente. Il nome ? Ancora non è noto, Kindle Phone potrebbe essere un nome scontato e coerente con il brand Kindle creato per tablet ed ebook reader.

Non sarà facile competere, sopratutto con l’universo Android che oggi è in grado di sconvolgere tutte le previsioni grazie al numero sempre più crescente di applicazioni. E’ qui che si gioca la partita, sulla capacità di attrarre gli sviluppatori oltre che sul prezzo. Il cellulare si dovrebbe collocare in una fascia di utenza media. Insomma proveranno a vedere come risponde il mercato prima di investire pesantemente.

Il sistema operativo potrebbe essere una versione potenziata di Fire OS, che già oggi riscuote un discreto successo in quanto propone una interfaccia intuitiva e pulita per accedere a giochi ed applicazioni.

Non ci sorprenderebbe inoltre una stretta integrazione con la Fire TV ed altri servizi già ora disponibili.

Quale sarà la risposta degli utenti ?

Consideriamo che ormai Amazon è un brand noto al grande pubblico, tutti ne parlano e tutti probabilmente comprano dal suo store.

La riconoscibilità e la familiarità con questo universo potrebbe dare una spinta ulteriore ai prodotti magari consentendo all’azienda di prendersi una piccola fetta di mercato di una torta da miliardi di dollari.

I prodotti di Amazon sono consegnati ad una velocità incredibile, grazie all’efficienza di questa distribuzione non saremmo sorpresi del successo che potrebbe avere un prodotto del genere. Rispetto ad altri colossi Bezos punta a costruire una serie di contenuti prima di lanciarsi completamente sul mercato dei dispositivi.

Probabilmente ci si chiede perchè una azienda del genere dovrebbe investire in un settore già saturo. Semplicemente perchè ormai è un marchio riconosciuto che può giocare con prezzi bassi e contare su una reputazione che si è costruita negli anni.

Nonostante l’altissimo numero di devices venduti nel nostro paese arriviamo sempre per ultimi sui vari store dei big della tecnologia. Dopo aver lanciato la vendita dei prodotti Nexus negli Stati Uniti ed in altri paesi il Google Play Store devices si apre all’Italia.

E’ infatti possibile acquistare ora i prodotti della gamma anche nel nostro paese.

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Per accedervi basta collegarsi sul Play Store nella sezione “devices” per poter acquistare per ora solo il Nexus 7 in tre versioni, da 16 Gb, da 32 Gb entrambi in versione WiFi o con LTE una tecnologia che usano in America.

Il costo per la versione base è di €229 con la spedizione gratuita che viene offerta per questi primi giorni.

Si tratta di un tablet da 7” molto maneggevole che sarà sicuramente un concorrente temibile ed agguerrito di Ipad Mini e del Kindle di Amazon.

Era una delle cose che mancava a Google, ovvero la possibilità di vendere senza intermediazione i propri prodotti direttamente da uno store proprietario e con Play questo sarà sempre più vero. E’ probabile che gli attesissimi Google Glass sbarchino proprio su questo sito per la vendita diretta al grande pubblico.

I prezzi sono competitivi anche se rispetto al mercato estero ci perdiamo qualcosa con il cambio, la versione Wi fi si può comunque ordinare da altri siti dall’estero mentre la versione LTE in Italia non funziona perchè si tratta di una tecnologia che attualmente non si utilizza nel nostro paese.


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Ecco il video della presentazione alla stampa del prodotto

Per ora è possibile ordinare solo il Nexus 7 in attesa degli altri prodotti della galassia Google.

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Facebook ha annunciato in un comunicato l’arrivo di pagine e profili verificati. Meglio tardi che mai.

Gli account verificati avranno sul loro profilo un segno di spunta blu, un po’ come accade con Twitter. Come possiamo vedere facendo già adesso una ricerca ci sono dei brand famosi nel mondo che hanno già avuto questo riconoscimento :

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Tempi duri dunque per chi campa alle spalle di brand e pubblicità. Questo aggiornamento aiuterà gli utenti a capire se le pagine che frequentano corrispondono effettivamente a chi dichiarano di essere, siano esse celebrities o marchi conosciuti.

Il badge di verifica viene posto accanto al nome della pagina e compare nelle query di ricerca così come anche negli annunci o quando si passa con il mouse sul nome della pagina.

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Per avere il profilo verificato non sarà necessaria alcuna procedura aggiuntiva, Facebook stessa provvederà automaticamente a verificare le pagine relative a marchi famosi, a giornalisti o celebrità in modo da renderle inconfondibili per gli utenti. Sarà inoltre possibile segnalare al team anti spam eventuali duplicazioni o abusi legati allo sfruttamento della propria immagine,

Per il momento vediamo solo dei marchi americani fra quelli verificati, attendiamo l’arrivo anche in Italia.

Pulizia di primavera prima dell’arrivo di Graph Search

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Sul mio account personale di Facebook è stato attivato il nuovo newsfeed di cui abbiamo parlato in questo articolo. Nella barra in alto come potete vedere ci sarà la possibilità di cercare luoghi, persone, ed oggetti.

Anche il modo di ricercare sul web sta cambiando molto. Stiamo di fatto passando dalla ricerca di contenuti alla ricerca di persone autorevoli che ci possono proporre i contenuti che ci interessano, un cambio radicale nella filosofia e nell’approccio al modo con cui cerchiamo le informazioni. Questo sarà ancora più evidente con l’arrivo di Search Plus Your World di Google e con il Graph Search di Facebook.

Per fare questo però occorre fare pulizia per eliminare tutta una serie di pagine duplicate o false che campano sulle spalle dei brand e non solo. Spesso pagine e contenuti condivisibili dalla maggioranza degli utenti come aforismi, iniziative di solidarietà o barzellette vengono poi utilizzate, una volta raggiunto un certo numero di like, per vendere pubblicità o peggio fare spam.

Il problema di molti social come Facebook ma anche Twitter è quello dei fake. Con questa mossa vedremo se gli utenti ne beneficeranno e se in ambito business daranno un colpo di scure alla compravendita di fan e followers, un mercato che vale ancora milioni di dollari.

Yahoo acquisisce Tumblr

La CEO di Yahoo Marissa Mayer ha confermato ufficialmente l’acquisizione di Tumblr per la cifra di 1,1 Miliardi dollari. La notizia non è tanto che Yahoo abbia acquistato la piattaforma di blogging popolarissima negli Stati Uniti ma che Yahoo abbia 1 Miliardo cash da investire.

Yahoo acquisisce Tumblr
Yahoo acquisisce Tumblr

Non sorprende la notizia anche alla luce degli ultimi acquisti fatti da Yahoo che nei mesi scorsi ha comprato Summly e ha rifatto completamente il layout del proprio sito.

La ricerca di una nuova identità

Yahoo ha dovuto fare i conti con lo strapotere di Google nel comparto della ricerca tanto da piegarsi recentemente a mostrare gli annunci provenienti da Big G all’interno dei propri spazi, il tutto nell’indifferenza generale dell’Antitrust.

La ricerca della nuova identità di Yahoo passa così dai giovani attraverso l’acquisto della piattaforma più utilizzata dai ragazzi. Come sappiamo Yahoo è completamente morta nel settore della ricerca e sta cercando di evolvere verso una nuova dimensione nel web.

Il problema ora per Yahoo sembra essere la gestione dei contenuti generati da alcuni bloggers che non sembrano molto felici della nuova proprietà.

UGC, quale il futuro ?

Gli user generated content possono generare molti problemi, lo abbiamo visto con i casi eclatanti di alcuni brand che hanno dovuto ammettere il fallimento di alcune campagne basate sulla generazione dei contenuti da parte degli utenti.

Se questo aspetto non verrà gestito correttamente si potrà rivelare controproducente. Come minimo si renderanno necessarie una autenticazione basata su social verificati ed una moderazione più aggressiva. La verifica dell’identità di chi scrive sarà forse necessaria per non generare il caos. Consideriamo, inoltre, che molti dei contenuti prodotti su Tumblr vengono presi da altre fonti o aggregati, come si comporterà Yahoo con questo tipo di post ?

Ci sarà meno tolleranza o un accesso più controllato ? Molti giovani usano Tumblr negli States sopratutto per questo motivo e Yahoo ci dovrà fare i conti. Già in passato abbiamo assistito ad acquisizioni fallimentari di social network molto popolari ed è per questo motivo che la Mayer ha promesso che “non rovinerà Tumblr”.

Con questa mossa Yahoo punta a colmare il gap con altri colossi del web e ad attrarre gli utenti nella fascia 18-25 anni che attualmente non usano in modo massiccio i suoi servizi. E’ una fascia di utenza strategica anche a livello pubblicitario che la Mayer cercherà di monetizzare il più possibile anche per fermare il declino di Yahoo che è ormai avvenuto in molti settori del web.

La prima giornata del Google I/O non ha deluso le attese. Mentre è in corso la seconda giornata con gli approfondimenti che potete seguire in diretta sempre su https://developers.google.com/events/io/ proviamo a fare un riepilogo delle novità di rilievo proposte.

Google+

Il nuovo layout di Google+
Il nuovo layout di Google+

Google + è cambiato profondamente sia nel layout che nella gestione di alcune funzionalità. Per certi versi ricorda molto Pinterest ed anche Facebook ma è molto di più. L’obiettivo è quello di avvicinare l’utenza non professionale all’uso del social, per il momento come sappiamo Facebook domina in Italia.

In questo video vengono riassunte le novità salienti.

Il layout diventa più uniforme e ricorda molto la versione che può già apprezzare sui tablet e sugli smartphone. Grande spazio viene dato ad Hangouts che è stato potenziato anche nella versione mobile

Dalle parti di Big G sembrano voler sfidare ancora di più Twitter, gli hashtag ora hanno molto più risalto. L’utente inoltre può scegliere tra la visualizzazione stile Pinterest che ricorda anche la Timeline di Facebook sia tornare ad un flusso a singola colonna.

Play Game Services

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I primi interventi del Keynote si sono concentrati sopratutto sui giochi, un mercato che muove milioni di dollari sopratutto negli Stati Uniti. Quello che mancava era la possibilità di giocare in multiplayer sfidando altri giocatori online e registrando i punteggi via cloud, quello che Apple fa con il suo Game Center.

Nonostante gli intoppi della presentazione con i tre giocatori che non riuscivano a giocare, è stato reso disponibile il Play Game Center in cui sarà possibile accedere e giocare autenticandosi col proprio account Google+.

Google + Sign In

E’ proprio attorno al mondo Google+ che ruota tutto. L’attenzione maggiore degli ingegneri di Big G è concentrata sul social. Attraverso un sistema di autenticazione unificato sarà possibile accedere a tutti i servizi da un unico punto. Con il Play Game Center è probabile che riescano ad aumentare sensibilmente il numero di iscritti a Plus.

Android Studio

Chi è abituato a sviluppare applicazioni mobili ha bisogno di strumenti per la produttività. Apple ha infatti un suo IDE intragrato (Xcode) perfettamente integrato per lo sviluppo di App in objective-c. Gli sviluppatori Android lamentavano l’assenza di un IDE per lo sviluppo su Android ed hanno spesso ripiegato su soluzioni come Eclipse.

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Durante la sessione dedicata ad Android è stato presentato un nuovo IDE Android Studio con delle funzionalità davvero stupefacenti come la possibilità di vedere in contemporanea una preview a varie risoluzioni della App che si sta sviluppando con una gestione ottimale delle risorse multilingua. E’ già possibile scaricare l’ambiente di sviluppo a questo indirizzo.

Play Music

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Il servizio musicale tanto atteso in streaming per fare concorrenza a Spotify è arrivato. Si chiama Play Music All Acces e consente di ascoltare la musica su varie piattaforma, da desktop a smartphone e costerà 9,99$ dollari al mese. Il servizio partirà negli Stati Uniti.

La cosa interessante degli eventi Google è l’immediatezza con la quale vengono poi rilasciati i servizi o i prodotti proposti, una cosa che avviene anche con Apple ma non Facebook che è molta più lenta.

Per le altre novità non ci resta che seguire la seconda giornata in diretta.

Google sembra essere molto attiva in questo periodo su più fronti. Non c’è praticamente settore tecnologico che non stia toccando o che si appresta ad aggredire. Dal mobile alla search passando per le innovazioni, dalle parti di Mountain View sono attivissimi nel rilasciare aggiornamenti.

La conferenza annuale (Google I/0 2013) in cui Google incontra gli sviluppatori comincia tra poche ore. E’ possibile seguire l’evento live su YouTube a questo indirizzo. Tre giorni in cui addetti ai lavori ma anche appassionati verranno informati sulle novità di Google.

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Il calendario della tre giorni lo puoi trovare qui (https://developers.google.com/events/io/sessions#all) mentre gli eventi live saranno visibili in diretta qui (https://developers.google.com/live/). I

l primo evento è programmato per oggi alle 18 ora italiana.

L’anno scorso fu la volta di una nuova versione di Android e del Nexus che si è rivelato un vero e proprio flop .

Cosa ci dobbiamo aspettare quest’anno ? Molti analisti prevedono che gli argomenti saranno molti, una possibile nuova versione di Android, novità nel settore musicale con un probabile concorrente di Spotify e le ultime novità legate a Google Glass .

Cosa ci possiamo attendere allora ?

Google Glass

Gli occhiali marchiati Google
Gli occhiali marchiati Google

L’oggetto più cool prodotto da Google potrebbe entrare ufficialmente nel mercato. E’ probabile che ci siano diverse sessioni della conferenza dedicate agli sviluppatori e alle applicazioni in grado di sfruttare questi occhiali rivoluzionari.

Nonostante le perplessità legate al lancio di questo prodotto, il progetto va avanti.

Una nuova versione di Android

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Molti aggiornamenti riguarderanno probabilmente una nuova versione di Android con novità legate anche al settore dei giochi. Probabile che venga lanciato una sorta di Game Center anche su Android, un prodotto simile a quello presente su Iphone e Ipad.

Ci dobbiamo aspettare una versione 4.3 ?

Un nuovo Nexus ?

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Il Nexus 4 è stato un clamoroso flop di vendite anche a causa dell’assenza dai circuiti della distribuzione tradizionale. Il fatto di poter essere acquistato solo online ed un prezzo poco competitivo hanno inciso in negativo sul successo di questo dispositivo. E’ probabile che venga lanciato durante la Google I/O un nuovo tablet per fare concorrenza ai tablet da 7”, Ipad mini in testa.

Aggiornamento delle mappe

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Alcuni rumors parlano di una nuova versione di Google Maps con una nuova interfaccia più simile a quella della versione mobile. L’arrivo di Google Flight e Google Hotel Finder ha reso necessaria una più stringente integrazione. E’ probabile che venga migliorata anche l’esperienza di ricerca sulle Mappe.

Search

Un nuovo aggiornamento contro lo spam arriverà entro l’estate. Di questo non si parlerà però durante il Google I/O.

Il famigerato Penguin ha già colpito l’anno scorso molti siti web penalizzando portali il cui profilo di link appariva come innaturale. La penalizzazione consiste nella retrocessione dei risultati di ricerca.
La nuova generazione “Penguin 2.0” potrebbe essere più aggressiva. In teoria l’aggiornamento dovrebbe contribuire a migliorare i risultati di ricerca del motore. Gli scorsi aggiornamenti, purtroppo, hanno però portato molti siti anche di qualità a sparire completamente gettando nello sconforto piccoli webmaster.

Ancora oggi sono presenti più che mai nei risultati di ricerca siti di dubbia qualità, vedremo se nei prossimi aggiornamenti la situazione migliorerà.

Insomma non ci resta che aspettare ancora poche ore e poi sapremo tutto.

privacy facebook

Il problema della privacy sul web è molto sentito da alcuni e troppo trascurato dall’utenza media. Il modo migliore affinchè la nostra privacy sia rispettata è ovviamente non usare i social network.

Non possiamo però far finta di nulla. Non è colpa di Facebook se pubblichiamo ogni singolo istante della nostra vita e dei nostri bambini aspettando una caterva di “Like” solo per il gusto di avere tanti fans e tanti commenti. Fa parte del gioco, o lo si accetta o si sta lontani da tutto.

privacy facebook

Molte delle persone che usano i social non sono affatto consapevoli del fatto che in qualche modo è possibile utilizzare delle funzionalità per proteggersi un po’ di più. In questo articolo cerco di porre l’accento su cose per alcuni ovvie, per altri sconosciute.

Rendersi invisibili nelle ricerche

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Come sappiamo su Facebook chiunque può cercare una persona fornendo un indirizzo e-mail, il nome o il numero di cellulare per coloro che l’avessero inserirlo. E’ il classico meccanismo per essere trovati dagli amici. E’ quindi di primaria importanza essere consapevoli di ciò che gli altri vedono di noi e scegliere quali informazioni mostrare al nostro “pubblico”.

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Per modificare le impostazioni standard è sufficiente andare nella barra a destra sull’icona dell’ingranaggio e fare click su “Impostazioni sulla privacy”. Fatto questo, nella sezione Diario potete vedere come gli altri vedono il nostro profilo “Pubblico” cliccando su “Visualizza come”.

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E’ possibile anche specificare il nome di un amico per vedere a quali informazioni ha accesso.

Chi può cercarvi ?

Se non volete essere trovati tramite email o cellulare andate nella sezione Privacy e aggiornate le impostazioni nella sezione “Chi può cercarmi ?”. In questo modo potete selezionare ed escludere amici. Nella sezione “Blocco” potete inserire profili di persone per diventare completamente invisibili per sempre.

In alternativa potete utilizzare anche il menu rapido a tendina con il simbolo del lucchetto per accedere rapidamente alle funzioni della privacy.

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Limitare la visibilità sulla Timeline

Il diario (la cosiddetta “Timeline”) contiene tutta la vostra storia ordinata in modo temporale con i post, le foto ed i tag che avete ricevuto. Queste informazioni finiscono nel “feed” di notizie che è stato recentemente aggiornato da Facebook.

Con l’arrivo anche in Italia della Graph Search dovremo fare più attenzione a ciò che pubblichiamo ma avremo comunque delle nuove opportunità.

Potete anche impedire a qualcuno di postare sul vostro diario o impedire agli altri di vedere foto quando qualcuno vi tagga.

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Potete decidere di pubblicare per tutti o solo per singoli amici. Pensiamo a degli eventi che riguardano la vostra famiglia. Se non volete rendere delle foto visibili ad altri potete farlo utilizzando i filtri e decidendo ad esempio che quel post sarà solo per gli amici o comunque per un pubblico più ristretto.

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Le impostazioni di sicurezza

Ci sono anche delle caratteristiche di sicurezza molto interessanti che possiamo sfruttare per proteggerci. Le trovate nella sezione “Protezione” sempre andando dal menu con l’icona dell’ingranaggio nella sezione “Impostazioni sulla privacy”

Notifiche di accesso : è una funzione molto utile che ci può dire se qualcuno effettua l’accesso al nostro account facebook da un computer o un dispositivo sconosciuto che non avete mai utilizzato. Si può essere avvisati via Email o SMS

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Sessioni attive : viene mostrato l’elenco delle ultime connessioni con i luoghi e i dispositivi da cui è stato effettuato l’accesso. Ovviamente l’accuratezza non è elevatissima anche perchè il nodo a cui ci si connette potrebbe essere nelle vicinanze e non nella stessa città. Tuttavia le informazioni sui dispositivi possono risultare utili.

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In conclusione posso dire che proteggere di più la nostra privacy è possibile, si deve però essere disposti a spendere un po’ di tempo per esplorare le funzionalità che Facebook ci offre. Con questi semplici passaggi potete bloccare delle persone indesiderate o impedire che qualcuno cerchi il vostro contatto per vedere se siete registrati.

Neanche Apple può fare a meno di Google. Molti colossi dell’informatica provano a introdurre dei loro prodotti vincolandoli a store proprietari.

E’ il caso, come abbiamo visto, di Amazon ed Apple che oltre a produrre dei dispositivi di qualità puntano anche alle applicazioni spesso tentando maldestramente di sostituire dei prodotti che tutti ormai siamo abituati ad usare. Chi di voi non usa Google Maps ad esempio ? E così il tentativo di Apple di sostituire Google con una sua applicazione di Mappe integrata è miseramente fallito così come quella di non rendere più nativa l’installazione di You Tube.

Per il momento neanche Cupertino può far a meno dei prodotti Google e così è arrivato ieri l’atteso annuncio ufficiale relativo a Google Now sul blog ufficiale.

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L’ecosistema Google aggiunge un altro tassello al mosaico di applicazioni mobili disponibili. Google Now è in grado di fornire informazioni riguardanti il meteo, suggerire percorsi di navigazione a piedi o in auto, ricordare un evento tramite il calendario.

La ricerca vocale è una delle sfide del futuro ma anche del presente, Google Now già adesso riesce ad eseguire delle ricerche prendendo in input dei comandi vocali anche se per ora le lingue diverse dall’inglese hanno ancora dei problemi. Mentre su Play Store abbiamo una applicazione dedicata anche se funzionante pienamente sulle versioni più recenti di Android, su Itunes Google Now è stato rilasciato come aggiornamento di Google Search per rendere la ricerca vocale più efficiente.

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L’aggiornamento da Search a Now è stato comunque semplificato anche se l’App è più completa ovviamente per i dispositivi dotati di Android. Se avete un Ipad o un Iphone potete comunque scaricala dall’Apple Store andando qui.

Per vedere cosa è in grado di fare Google Now vi lascio a questo video :

Nessuno di noi può più immaginare la vita senza i nostri smartphone dicono dalle parti di Big G, neanche i produttori di smartphone per ora possono immaginare i loro prodotti senza Google.

Non è ancora disponibile nell’Itunes italiano eppure tutti già ne parlano. E’ il nuovo servizio #music di Twitter che si prepara, come dicono in molti, a rivoluzionare il settore della musica online.

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Ci hanno provato in molti, da MySpace ad altri ed hanno quasi sempre fallito. Le case discografiche si sono però dovute arrendere allo strapotere di Apple quando venne lanciato Itunes e furono degli accordi che hanno permesso a molte di loro di limitare i danni.

Per ora sul sito ufficiale http://music.twitter.com/ troviamo una pagina temporanea. In alcune versioni in lingua inglese di iTunes è possibile però già scaricare una App per Iphone e vedere alcune anteprime.

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Un micro ascolto in stile Twitter

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Twitter ci ha abituato a cambiare le nostre abitudini, sopratutto nella ricerca di notizie. Come dichiarano i fondatori, il nuovo servizio #music cambierà il modo in cui le persone trovano la musica.

Un servizio simile a Spotify ? Non proprio. Tramite la App su Iphone,infatti, sarà possibile ascoltare un estratto di un brano e condividerlo con un tweet sul proprio account in pieno stile Twitter. Il social ha però dalla sua una carta vincente : gli utenti.

Spotify potrebbe essere una applicazione fatta meglio e più completa ma non ha gli utenti. Come sappiamo invece le star della musica hanno quasi tutte un loro account su Twitter che usano regolarmente per tenersi in contatto con i loro fans e distribuire i propri aggiornamenti.

Un nuovo strumento pubblicitario ?

A poche ore dal lancio i risultati son buoni anche se in Italia non è ancora possibile usare #music. Tuttavia i tweets generati potrebbero essere altri dati preziosi che le major ed i social potrebbero sfruttare per monetizzare.

Grazie agli hashtag infatti twitter può diventare ancora di più uno strumento di marketing fondamentale per rilevare i gusti musicali degli utenti. A questi sarà possibile probabilmente proporre delle pubblicità in base al proprio genere preferito, dati fondamentali che sia l’alleanza Twitter-Apple che le major potranno sfruttare.

Google ultimamente sta mettendo a disposizione degli sviluppatori sempre più strumenti e guide che facilitano di fatto il lavoro a molte persone. Il settore mobile è ormai maturo, in Italia ci sono più smartphone che in qualunque altro paese Europeo. Dalle parti di Big G hanno messo a disposizione degli strumenti che possono aiutare a misurare l’efficacia delle campagne di marketing su mobile.

Il ROI  è uno dei crucci di molti marketers che provano sempre a portare dai clienti delle analisi per dimostrare che il loro lavoro in relazione al capitale investito porta effettivamente dei benefici.

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Ma come si misura l’efficacia di una campagna mobile ?

E’ giustificato l’investimento su un sito responsive ? Dalle parti di Google provano a rispondere con un sito Move Mobile dove si specifica una cosa fondamentale :

Il fatto che un sito sia visualizzabile su un tablet o uno smartphone non significa che questo sia ottimizzato per il mobile”

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Insomma ci vuole ben altro per essere veramente mobile oriented. Sul sito ci vengono presentate delle aree di interesse molto curate:

  • Perchè è importante avere un sito mobile ?
  • Testare il proprio sito per smartphone con un tool interessante
  • Guide di settore ed un elenco di aziende che ti aiutano a creare un sito mobile

Tutto questo per capire veramente il “Full value of mobile”. I numeri basterebbero da soli a giustificare degli investimenti in questo settore se pensiamo che oltre il 73% di italiani usa uno smartphone per navigare ed il 67% degli utenti è più disponibile ad acquistare da un sito mobile – friendly.

Come viene visualizzato il tuo sito mobile ?
Come viene visualizzato il tuo sito mobile ?

Nonostante questo le aziende italiane sono ancora lontane dal fare degli investimenti seri in questo settore anche se alcuni grossi brand si muovono ed investono. In questo video il Google-pensiero a riguardo:

Ma è veramente conveniente investire nel mobile ? Da Google ne sono convinti anche perchè i loro ricavi pubblicitari crescono al contrario di Facebook che ancora non è riuscita a guadagnare abbastanza dai tutti gli utenti che ogni giorno usano il suo social.

Per convincere gli inserzionisti sono necessari allora degli strumenti in grado di orientare la scelta verso questo tipo di nvestimenti. Il sito HowToGoMo offre anche altro, guide e sopratutto casi di successo di aziende straniere ed italiane divise per ogni paese. Il tutto per dimostrare il teorema : Investire in pubblicità su mobile funziona.

Grazie all’integrazione con i dati della piattaforma pubblicitaria AdWords e ai dati statistici di Analytics i tools sono in grado di “misurare” delle metriche come il valore per clic, il costo di acquisizione combinandoli in un calcolo del ROI totale. Gli strumenti di calcolo (disponibili in lingua inglese qui http://www.howtogomo.com/fvm/en/d/) sono in grado di analizzare vari passi che devono essere compilati rispondendo ad una serie di domande.

Interessanti i video messi a disposizione, aspettiamo ovviamente la versione italiana del tool di calcolo.

10 Regole per essere veramente mobile ?

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Puoi trovare una serie di strumenti e informazioni interessanti che possono aiutare davvero chi lavora in questo specifico settore.

E tu come ti stai comportando a riguardo ? Hai investito pesantemente sulle piattaforme mobili o pensi di farlo ?

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