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Facebook

Come più volte abbiamo ricordato nel corso degli ultimi mesi, Facebook sta innovando i propri servizi per poter rispondere più efficacemente alle richieste della propria vasta utenza, cogliendo altresì l’occasione per sottrarre qualche utile idea ai principali competitors. Tra le novità più ghiotte degli ultimi tempi, un cenno particolare è sicuramente da attribuirsi a Stories, raccolte di foto e video che puoi scegliere di condividere con i tuoi amici, e che rimarranno visibili per sole 24 ore (se il funzionamento ti sembra simile a Snapchat, sei sulla buona strada). Ma come puoi attivare e utilizzare le Storie di Facebook?

Come attivare le Storie

Cominciamo con le procedure di attivazione delle Storie di Facebook, totalmente automatizzata. Per poter abilitare la visualizzazione delle Storie infatti non devi compiere nessuna tipologia di operazione, poiché la funzione è stata aggiunta a chiunque abbia app per sistemi operativi Android e iOS. Pertanto, l’unica cosa che devi fare è verificare che sul tuo smartphone sia in utilizzo la versione più recente di Facebook: collegati allo Store di riferimento per accertarti che sia effettivamente così o, se Facebook necessita un update, provvedi all’aggiornamento.

Come visualizzare le Storie

Se abilitarsi alle Storie è davvero semplice, lo stesso si può certamente dire con la loro visualizzazione! Se hai l’ultima versione di Facebook, infatti, in cima alla schermata iniziale dall’app dovresti scorgere un riquadro con all’interno le foto di tutti gli amici che hanno scelto di condividere con te una Storia: le foto degli amici, cerchiate di blu, sono quelle relative alle Storie non ancora visualizzate.

A questo punto, per poter visualizzare la Storia che ti interessa, non dovrai far altro che premere sulla foto dell’autore e assistere allo spettacolo: saranno infatti riprodotte automaticamente, una dopo l’altra, tutte le foto e tutti i video che l’utente ha scelto di aggiungere alla propria storia nel corso delle ultime 24 ore. Quando scorgi un contenuto che vuoi riscontrare, puoi fare “tap” sul pulsante Rispondi: in questo modo riuscirai a rispondere alla foto o al video visualizzato, aggiungendo le tue osservazioni.

Per uscire dalle Storie non dovrai invece far altro che premere la “X” in alto a destra, interrompendo così la riproduzione dei contenuti in esame.

Come creare le Storie

Se poi ti sei stufato di guardare le Storie altrui e desideri passare alla parte più pratica, non devi far altro che premere sull’icona della macchina fotografica (in alto a sinistra) e scegliere se realizzare una foto o un video in tempo reale, o se caricare un contenuto già presente sul tuo smartphone.

Nel primo caso, devi attivare la fotocamera frontale o posteriore premendo l’icona circolare, nella parte inferiore, e scegliere poi uno degli effetti disponibili, premendo poi sul pulsante centrale: un’unica pressione ti permetterà di scattare una foto, mentre una pressione duratura ti permetterà di realizzare un video, dalla durata non superiore ai 25 secondi.

Nel secondo caso, potrai prelevare foto e video dal tuo smartphone e, se lo vorrai, potrai aggiungere scritte (premendo il pulsante Aa in basso a sinistra) o disegni (premendo l’icona del pennello). Quando hai finito, premi la freccia che si trova in basso al centro e metti il segno di spunta dinanzi a “La tua storia”.

Confermato quanto sopra, la tua Storia sarà visibile per 24 ore dai tuoi amici. Se invece la vuoi cancellare anzitempo, puoi seguire un facile procedimento: avvia la riproduzione della Storia, premi sul pulsante (…) in alto a destra e seleziona la voce Elimina foto/ video.

Salva

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Se stai utilizzando Facebook da un po’ di tempo, ti sarai certamente reso conto dell’esistenza del pulsante “Segui”, una comoda funzione che ti consente di seguire tutti i post scritti da una persona, senza doverla necessariamente aggiunger la stessa tra le cerchie di amici. Una funzione che, se hai sufficiente esperienza con il mondo dei social network, dovrebbe richiamarti alla mente quella di Twitter, che basa il suo funzionamento proprio sui “follower”, senza prevedere un meccanismo di “amicizia” tra gli utenti. Vogliamo dunque domandarci oggi: come poter scoprire chi ti sta seguendo su Facebook?

Farlo è davvero molto semplice! Tutto quello che devi fare è connetterti alla pagina del tuo profilo sul social network e andare sulla barra laterale di sinistra.

facebook-seguito-da

Troverai la dicitura “Seguito da X persone”, dove al posto della X verrà indicato – per quanto ovvio – il numero di persone che in quel momento sta seguendo i tuoi post. Cliccando su questa voce, vedrai comparire sullo schermo un riquadro che contiene l’elenco completo di tutti coloro che hanno scelto di seguire i tuoi post senza per questo chiederti l’amicizia. Potrai dunque consultare chi ti sta seguendo su Facebook in modo semplice e rapido, senza che questa attività sia riscontrata a nessuno. Per quanto intuibile, la stessa cosa potrai fare nei confronti di altri utenti. Recandoti pertanto nel profilo di un’altra persona, riuscirai a visualizzare anche gli elenchi delle persone che stanno seguendo altri utenti, e così via. Facile, no?

Un po’ di privacy?

Se invece non gradisci che un altro utente possa vedere il numero delle persone che ti segue, non ci sono problemi! Dovrai semplicemente collegarti alla pagina del tuo profilo, selezionare la scheda “Amici” e cliccare sulla “matita” che trovi in alto a destra, dalla quale poter avere accesso alla sezione “Modifica privacy”.

A questo punto, espandi il menu a tendina che trovi accanto alla voce “Chi può vedere i tuoi seguaci sul diario?”. Troverai diverse opzioni: seleziona “Solo io” per impedire agli altri un simile permesso, e clicca poi su “Fine” per poter salvare i cambiamenti. Se invece vuoi ripristinare la condizione precedente, dovrai fare lo stesso percorso, e selezionare “Tutti” o “Amici” a seconda del fatto che preferisci rendere la lista visibile a tutti, o solo ai tuoi amici.

Se poi sei estremamente riservato e non gradisci che qualcuno possa seguire i tuoi post su Facebook, non dovrai far altro che andare nelle cliccare nella freccia in alto a destra nella barra di Facebook, selezionare “Impostazioni”, cliccare su “Persone che ti seguono”. Imposta nella dicitura “Chi può seguirmi” solo gli “Amici”, e clicca “Fine” per salvare le modifiche.

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Se anche tu, come centinaia di milioni di altre persone in giro per il mondo, oramai non puoi più fare a meno di accedere a Facebook con il tuo smartphone, probabilmente sarai altresì incappato nella necessità di disconnetterti dall’app del social network. Un’operazione semplice e che ti consigliamo di fare frequentemente, e che nelle prossime righe cercheremo di spiegarti passo dopo passo!

Perché disconnettersi dall’app di Facebook mobile?

Disconnettersi dall’app di Facebook mobile non è solo facile, bensì è anche utilissima per evitare di ricadere in spiacevoli conseguenze. Una simile operazione potresti ad esempio ritenerla utile perché temi che quando lasci lo smartphone incustodito qualcuno possa avere accesso al tuo profilo sul social network. Oppure, magari, perché sei ben conscio del fatto che Facebook è una delle applicazioni che consuma maggiore energia sul tuo smartphone e, nei periodi di inutilizzo effettivo, desideri poter risparmiare un po’ di batteria.

Ecco come disconnettersi da Facebook mobile!

facebook-mobile-esci
Terminate le introduzioni, passiamo agli aspetti maggiormente innovativi. La prima cosa che devi fare è quella di cliccare sull’icona della griglia che trovi nella parte superiore dell’app: si aprirà una barra laterale che contiene numerose opzioni, che probabilmente ben conosci. Ebbene, tutto ciò che devi fare è scorrere la barra fino in fondo e selezionare la voce Esci. In questo modo riuscirai a disconnetterti da Facebook e a tornare alla pagina del login.

Facile, no?

Gli hashtag hanno fatto la fortuna di Twitter e hanno reso popolare questo social network usato ormai da giornalisti e persone di tutto il mondo. Anche Facebook ed altri social come Instagram (acquistato poi da Zuckerberg) li hanno introdotti per aggregare post e contenuti di vario genere.

Cos’è un hashtag ?

Prendo spunto dalla sezione Help del sito di Facebook per capire cosa è e come funziona un hashtag. Si tratta di paroline precedute dal simolo cancelletto # che servono per aggregare post su Facebook. Inserendo un #hastag su un post qualunque di facebook quella parola diventa cliccabile e dunque tutti gli utenti possono trovare e leggere messaggi su quello specifico argomento.

Ad esempio se volessi scrivere di un argomento esempio #Facebook potresti scrivere un post:

Quant’è bello navigare su #facebook

In questo caso il post diventa pubblico e tutti gli utenti che cliccano su #facebook potranno vederlo. Vedremo poi cosa implica questo per la privacy.

Come funzionano gli hashtag?

Per usarli dunque basta fa precedere il simbolo # alla parola che vuoi utilizzare. In questa piccola guida voglio chiarire alcuni punti sul funzionamento degli hashtag su Facebook.

Innanzitutto gli #hashtag possono essere utilizzati in qualunque post di Facebook, anche sulle foto e sui video o quando si condividono link.

Ad esempio se volessi condividere un post su quant’è bello il mare del salento potrei usarne di più, come in questa foto :

esempio-hashtag-foto-facebook

Possono essere usati dunque in un qualunque punto. E’ importante che non ci sia uno spazio tra il simbolo # e la parola che vogliamo usare. Ad esempio # salento non è corretto ma bisogna scriverlo tutto attaccato esempio #salento.

Perchè usare gli hashtag su Facebook ?

Avrai capito che gli hashtag non sono una moda. Funzionano esattamente come Twitter e cioè permettono di seguire tutti i post legati ad un determinato argomento. Quando volete sapere cosa si dice su un determinato argomento poter cercarli su Facebook.

Rispetto a Twitter però è possibile leggere i post con l’hashtag usato dai propri amici o dagli utenti che hanno impostato quel post come pubblico. Sul social dei cinguettii invece se usi un hashtag tutti lo possono vedere automaticamente.

E’ dunque un modo per seguire interessi e rimanere informato su uno specifico argomento.

Hashtag : cosa implica per la privacy

Come ti ho spiegato primo un post che contiene uno o più hashtag diventa visibile a tutti gli amici e a tutti gli utenti a seconda del livello di privacy impostato.

Come saprai quando si scrive un post è possibile impostarlo come “Pubblico” come mostrato in questa foto:

esempio-hashtag-foto-post-pubblico

Quindi se vuoi intervenire in una discussione pubblica parlando di un argomento “caldo” cioè di cui si parla molto in quel momento devi usare gli hashtag (spesso molte trasmissioni televisive o eventi ne usano alcuni noti) e impostare il messaggio come visibile a Tutti altrimenti solo i tuoi contatti potranno visualizzarlo.

Per cercare argomenti specifici è sufficiente digitare nella barra di ricerca in blu in alto l’argomento di tuo interesse. Basta inserire prima della ricerca il simbolo del #cancelletto e lo puoi fare anche dallo smartphone o dal tablet.

Riepilogando tieni a mente alcune cose:

  • Scrivi gli hashtag senza spazi prima delle parole
  • Se ti interessa puoi cercare un hashtag nella barra degli indirizzi
  • I post in cui li hai inseriti potranno essere visibili solo dagli amici con cui hai condiviso il post a meno che non lo imposti come Pubblico cioè Visibile a chiunque.

Spero con questa guida su come si usano gli hashtag su Facebook di averti chiarito le idee.

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Facebook ha annunciato in un comunicato l’arrivo di pagine e profili verificati. Meglio tardi che mai.

Gli account verificati avranno sul loro profilo un segno di spunta blu, un po’ come accade con Twitter. Come possiamo vedere facendo già adesso una ricerca ci sono dei brand famosi nel mondo che hanno già avuto questo riconoscimento :

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Tempi duri dunque per chi campa alle spalle di brand e pubblicità. Questo aggiornamento aiuterà gli utenti a capire se le pagine che frequentano corrispondono effettivamente a chi dichiarano di essere, siano esse celebrities o marchi conosciuti.

Il badge di verifica viene posto accanto al nome della pagina e compare nelle query di ricerca così come anche negli annunci o quando si passa con il mouse sul nome della pagina.

facebook-search-starbucks

Per avere il profilo verificato non sarà necessaria alcuna procedura aggiuntiva, Facebook stessa provvederà automaticamente a verificare le pagine relative a marchi famosi, a giornalisti o celebrità in modo da renderle inconfondibili per gli utenti. Sarà inoltre possibile segnalare al team anti spam eventuali duplicazioni o abusi legati allo sfruttamento della propria immagine,

Per il momento vediamo solo dei marchi americani fra quelli verificati, attendiamo l’arrivo anche in Italia.

Pulizia di primavera prima dell’arrivo di Graph Search

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Sul mio account personale di Facebook è stato attivato il nuovo newsfeed di cui abbiamo parlato in questo articolo. Nella barra in alto come potete vedere ci sarà la possibilità di cercare luoghi, persone, ed oggetti.

Anche il modo di ricercare sul web sta cambiando molto. Stiamo di fatto passando dalla ricerca di contenuti alla ricerca di persone autorevoli che ci possono proporre i contenuti che ci interessano, un cambio radicale nella filosofia e nell’approccio al modo con cui cerchiamo le informazioni. Questo sarà ancora più evidente con l’arrivo di Search Plus Your World di Google e con il Graph Search di Facebook.

Per fare questo però occorre fare pulizia per eliminare tutta una serie di pagine duplicate o false che campano sulle spalle dei brand e non solo. Spesso pagine e contenuti condivisibili dalla maggioranza degli utenti come aforismi, iniziative di solidarietà o barzellette vengono poi utilizzate, una volta raggiunto un certo numero di like, per vendere pubblicità o peggio fare spam.

Il problema di molti social come Facebook ma anche Twitter è quello dei fake. Con questa mossa vedremo se gli utenti ne beneficeranno e se in ambito business daranno un colpo di scure alla compravendita di fan e followers, un mercato che vale ancora milioni di dollari.

privacy facebook

Il problema della privacy sul web è molto sentito da alcuni e troppo trascurato dall’utenza media. Il modo migliore affinchè la nostra privacy sia rispettata è ovviamente non usare i social network.

Non possiamo però far finta di nulla. Non è colpa di Facebook se pubblichiamo ogni singolo istante della nostra vita e dei nostri bambini aspettando una caterva di “Like” solo per il gusto di avere tanti fans e tanti commenti. Fa parte del gioco, o lo si accetta o si sta lontani da tutto.

privacy facebook

Molte delle persone che usano i social non sono affatto consapevoli del fatto che in qualche modo è possibile utilizzare delle funzionalità per proteggersi un po’ di più. In questo articolo cerco di porre l’accento su cose per alcuni ovvie, per altri sconosciute.

Rendersi invisibili nelle ricerche

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Come sappiamo su Facebook chiunque può cercare una persona fornendo un indirizzo e-mail, il nome o il numero di cellulare per coloro che l’avessero inserirlo. E’ il classico meccanismo per essere trovati dagli amici. E’ quindi di primaria importanza essere consapevoli di ciò che gli altri vedono di noi e scegliere quali informazioni mostrare al nostro “pubblico”.

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Per modificare le impostazioni standard è sufficiente andare nella barra a destra sull’icona dell’ingranaggio e fare click su “Impostazioni sulla privacy”. Fatto questo, nella sezione Diario potete vedere come gli altri vedono il nostro profilo “Pubblico” cliccando su “Visualizza come”.

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E’ possibile anche specificare il nome di un amico per vedere a quali informazioni ha accesso.

Chi può cercarvi ?

Se non volete essere trovati tramite email o cellulare andate nella sezione Privacy e aggiornate le impostazioni nella sezione “Chi può cercarmi ?”. In questo modo potete selezionare ed escludere amici. Nella sezione “Blocco” potete inserire profili di persone per diventare completamente invisibili per sempre.

In alternativa potete utilizzare anche il menu rapido a tendina con il simbolo del lucchetto per accedere rapidamente alle funzioni della privacy.

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Limitare la visibilità sulla Timeline

Il diario (la cosiddetta “Timeline”) contiene tutta la vostra storia ordinata in modo temporale con i post, le foto ed i tag che avete ricevuto. Queste informazioni finiscono nel “feed” di notizie che è stato recentemente aggiornato da Facebook.

Con l’arrivo anche in Italia della Graph Search dovremo fare più attenzione a ciò che pubblichiamo ma avremo comunque delle nuove opportunità.

Potete anche impedire a qualcuno di postare sul vostro diario o impedire agli altri di vedere foto quando qualcuno vi tagga.

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Potete decidere di pubblicare per tutti o solo per singoli amici. Pensiamo a degli eventi che riguardano la vostra famiglia. Se non volete rendere delle foto visibili ad altri potete farlo utilizzando i filtri e decidendo ad esempio che quel post sarà solo per gli amici o comunque per un pubblico più ristretto.

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Le impostazioni di sicurezza

Ci sono anche delle caratteristiche di sicurezza molto interessanti che possiamo sfruttare per proteggerci. Le trovate nella sezione “Protezione” sempre andando dal menu con l’icona dell’ingranaggio nella sezione “Impostazioni sulla privacy”

Notifiche di accesso : è una funzione molto utile che ci può dire se qualcuno effettua l’accesso al nostro account facebook da un computer o un dispositivo sconosciuto che non avete mai utilizzato. Si può essere avvisati via Email o SMS

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Sessioni attive : viene mostrato l’elenco delle ultime connessioni con i luoghi e i dispositivi da cui è stato effettuato l’accesso. Ovviamente l’accuratezza non è elevatissima anche perchè il nodo a cui ci si connette potrebbe essere nelle vicinanze e non nella stessa città. Tuttavia le informazioni sui dispositivi possono risultare utili.

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In conclusione posso dire che proteggere di più la nostra privacy è possibile, si deve però essere disposti a spendere un po’ di tempo per esplorare le funzionalità che Facebook ci offre. Con questi semplici passaggi potete bloccare delle persone indesiderate o impedire che qualcuno cerchi il vostro contatto per vedere se siete registrati.

franco marini

L’Italia sta vivendo dei convulsi momenti: una classe politica assolutamente incapace non solo di governare ma probabilmente anche di rendersi conto di quale sia lo stato del paese reala sta trascinando tutti nel baratro. I cittadini comuni, invece, conoscono bene la situazione. Loro devono fare la spesa tutti  i giorni e non hanno indennità o rimborsi spese. Devono camminare per le strade sempre più insicure e non hanno la scorta. Devono pagare tasse sempre più alte e non hanno alcuna certezza di mantenere il proprio lavoro o, ancora peggio, il loro reddito se sono lavoratori autonomi o imprenditori.

E i cittadini esasperati vanno su internet, su Facebook, su Twitter, sui blog come quelli di Beppe Grillo e dei suoi tanti epigoni e seguaci per testimoniare la loro rabbia e frustrazione.

Alcuni hanno parlato di democrazia diretta, altri di tecnodittatura, altri ancora semlicemente di bar sport tecnologico. In effetti l’ultima definizione calza a pennello per la stragrande maggioranza dei discorsi di politica che si fanno su Facebook: zero approfondimento, di solito anzi si passa direttamente all’insulto contro tutta la classe politica.

Ma ci sono anche dei momenti in cui il sogno della democrazia sembra farsi realtà: pensiamo ad esempio alla grande mobilitazione di centinaia di migliaia di aderenti al Partito Democratico che hanno bloccato il tentativo di inciucio orchestrato da Silvio Berlusconi e incassata da Bersani che avrebbe portato Marini sul colle più alto. In questo caso centinaia di migliaia di cittadini si sono fatti sentire e sono riusciti a fare la voce così grossa gli stessi grandi elettori del Partito si sono spaventati e hanno dovuto fare marcia indietro. In questo caso non c’è stata una piattaforma di voto elettronico, semplicemente la Rete ha fatto da megafono, da piazza virtuale, per un intero popolo che proprio non capiva i propri dirigenti.

franco marini

 

L’inciucio che avrebbe portato all’elezione al Quirinale di Franco Marini è fallito per la sollevazione on line del Popolo Democratico

Ci sono poi i casi in cui si utilizza una piattaforma centralizzata che dovrebbe consentire una democrazia diretta compiuta. Pensiamo al commovente tentativo di Fare per fermare il Declino che sta cercando di rinascere dopo le deliranti bugie a ripetizione del fondatore Giannino. E pensiamo anche all’esempio più famoso, il Movimento 5 Stelle che ha organizzato proprio sul web le primarie per designare il proprio candidato al Quirinale, le cossiddette Quirinarie.

E’ evidente che in questo caso i dubbi sulla regolarità della consultazione sono più che legittimi. Per prima cosa hanno potuto votare davvero in pochi. In secondo luogo, la consultazione è stata annullata per una prima volta con il sospetto di un attacco hacker. Come è possibile che l’occhiutissimo team di Casaleggio si sia fatto sorprendere da un attacco? Probabilmente le consultazioni non stavano andando come Casaleggio aveva deciso e dunque ha deciso di ripeterle. Insomma, più che democrazia diretta nel movimento 5 Stelle vige la volontà dell’ennesimo Uomo della Provvidenza che dovrebbe risolvere i problemi dell’Italia. Peccato che tutti gli appartenenti a questa categoria (da Benito Mussolini a Silvio Berlusconi) di solito i problemi del Paese li hanno peggiorati (e di molto), non risolti.

whatsapp

WhatsApp è un’innovativa applicazione di messagistica istantanea che consente, a tutti coloro che dispongono di un cellulare collegato a internet, di messaggiare in modo gratuito con chiunque abbia la stessa applicazione. E’ disponibile in più di 100 paesi del mondo e ha un numero di utenti elevatissimo e sempre in crescita.

whatsapp

L’utilizzo, fino a pochissimo tempo fa completamente gratuito, è diventato da poco a pagamento ma i costi sono comunque più che accessibili: meno di un dollaro all’anno. Il servizio di messagistica istantanea sta mettendo a dura prova i conti delle compagnie telefoniche che stanno subendo un brusco calo del traffico SMS e sta rivoluzionando anche il modo di comunicare in rete.

Attualmente il mercato della messagistica è dominata, sostanzialmente, da questi player:

  • Microsoft, grazie a Skype acquistato da poco tempo che sta diventando un concorrente temibilissimo per le compagnie telefoniche tradizionali, soprattutto per le chiamata internazionali
  • Google: che dispone di vari servizi di messagistica e comunicazione, caratterizzati però da una scarsa adattabilità sui dispositivi mobili
  • Facebook: il suo messenger è utilizzatissimo dagli utenti, anche sui dispositivi mobili. Il social network sta cercando di sviluppare anche sistemi di chiamata vocale.
  • WhatsApp, in fortissima crescita e focalizzato proprio sui dispositivi mobili

In questa condizione di mercato è evidente che Google avrebbe davvero un grande vantaggio competitivo dall’acquisizione di WhatsApp. Ecco perché ha messo sul tavolo la cifra monstre di un miliardo di dollari. Una cifra elevatissima, tenendo conto che la compagnia di comunicazione non riesce a fare più di 100 milioni di dollari all’anno di fatturato.

Se Google riuscisse a perfezionare l’acquisizione avrebbe sicuramente uno strumento per riuscire a competere finalmente con Microsoft nel mercato della messaggistica ma avrebbe anche la possibilità di migliorare la penetrazione delle sue applicazioni su smartphone.

E conoscendo la compagnia di Mountain View e le sue tipiche strategie, siamo sicuri che cercherà anche di integrare il nuovo servizio in Google+. Probabilmente è questo l’obiettivo finale: andare a rafforzare, in maniera drammatica, la penetrazione di Google+ nel mercato dei social, con un occhio di riguardo agli smartphone.

Se il colpo dovesse riuscire servirebbe a rafforzare ulteriormente il monopolio di Google, aggiungendo due settori chiavi della net economy a quelli già dominati dal Moloch di Mountain View: i social network e i servizi di messagistica.

Con tutte queste considerazioni si spiega facilmente perché Google non abbia problemi a pagare un prezzo che è probabilmente un multiplo del reale valore di WhatsApp. E dopo tutto ha anche le casse stracolme di liquidità, visto che i suoi conti non risentono della crisi e hanno visto, nell’ultimo trimestre 2012, un aumento del 24% dei click sugli annunci sponsorizzati.

A questo punto non resta che aspettare: si farà avanti un cavaliere bianco per salvare WhatsApp ed evitare un’ulteriore concentrazione monopolistica?

Dalle applicazioni in primo piano ai “contenuti”, ecco la nuova casa di Facebook.

Non è né un telefonino nuovo né un sistema operativo. Chi si aspettava una novità da Facebook non sarà rimasto deluso o forse si. E’ stato presentato poche ore fa alla stampa Facebook “Home” una versione personalizzata di Android confezionata per Facebook che verrà rilasciata presto su alcuni smartphone di vari produttori.

Un nuovo “strato” applicativo

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Si tratta essenzialmente di un nuovo “layer”, una nuova esperienza di home screen che sposta l’attenzione dalle applicazioni in primo piano ai contenuti. Se eravamo abituati a schermate piene di applicazioni sui nostri smartphone Facebook “home” porta al centro l’utente ed i contenuti che produce.

Grande spazio viene dato alla messaggistica ed alle notifiche. Le conversazioni così come tutta la presentazione ricordano un po’ le conversazioni di iPhone. In ogni caso Home supporta sia i messaggi privati di Facebook che gli SMS.

Dopo il nuovo feed lanciato nelle settimane scorse il nuovo layer avrà il feed nela schermata iniziale e con pochi gesti si potrà navigare agevolmente tra aggiornamenti e messaggi con una semplice strisciata.

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Le applicazioni vengono “nascoste” ma è possibile comunque accedervi.

HTC first il primo a supportare Home dal 12 Aprile

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Dopo Zuckerberg è la volta del CEO di HTC che annuncia l’HTC first, il primo cellulare con Facebook Home preinstallato in vendita dal 12 Aprile. Già ora è possibile preordinarlo ad un costo che appare molto competitivo, 99 dollari ed un contratto di 2 anni.

Ma c’è di più. Facebook Home si potrà scaricare da Play Store come applicazione separata.

 

I nostri cellulari sono incentrati sulle applicazioni, Zuckerberg vuole “capovolgere” la situazione mettendo al centro le persone e sopratutto i ricavi di Facebook che per ora sono ancora carenti nel comparto mobile.

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hashtag

L’hashtag, il simbolo # anteposto ad una parola, è ormai diffusissimo su tutti i social network: da Twitter fino a Google+ passando per Instagram tutte le reti sociali consentono di organizzare le proprie conversazioni mediante questo simbolo. Oggi anche Facebook ha annunciato che i suoi utenti avranno la possibilità di taggare foto, stati, eventi e ogni altro contenuto mediante un hashtag.

hashtag

I vantaggi di questa innovazione sono innegabili: sarà possibile, ad esempio, scoprire subito tutto su un dato tema semplicemente facendo una ricerca per hashtag. Sarà anche possibile misurare popolarità e diffusione di certi argomenti, interagire in modo più semplice e loro riguardo, ecc..

Un po’ quello che succede da sempre con Twitter: non è un caso che per questo social network esistano moltissime applicazioni che analizzano proprio gli hashtag per capire le tendenze di fondo della politica e della società.

Facebook sta cercando di correre ai ripari, offrendo un servizio migliore, dopo che alcune rilevazioni statistiche fatte negli USA hanno rilevato un crollo degli utenti soprattutto nella fascia più giovane. Il social di Manlo Park, probabilmente, ha raggiunto il suo picco di popolarità, avendo superato il miliardo di utenti iscritti, e deve assolutamente cercare di migliorare l’esperienza utente. E probabilmente l’uso di questa tecnologia potrebbe migliorare anche la scelta degli annunci pubblicitari da visualizzare per gli utenti, rendendoli sempre più in tema con gli interessi degli utenti.

Non è un caso che Google+ supporti da tempo l’hashtag: dopo tutto quella di poter organizzare le proprie conversazioni è un’esigenza sentita dagli utenti più smaliziati e più qualificati, quelli che magari hanno più potere di spesa e quindi sono anche più appetibili dal punto di vista della pubblicità.

Con l’introduzione dell’hashtag probabilmente Facebook punta a questo tipo di pubblico, che spesso predilige utilizzare Twitter. Staremo a vedere se l’operazione avrà successo.

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