Social network e rete : la politica ed il consenso popolare
La fiducia degli italiani nelle istituzioni politiche cala sempre di più, lo rilevano tutti i sondaggi e le agenzie specializzate. Non solo, cala inevitabilmente anche il consenso e la fiducia nelle persone. Secondo dati recenti, infatti, solo un amministratore locale su tre si salva e, in particolare, riscuotono un discreto successo solo gli ultimi eletti, sintomo evidente di come gli italiani abbiano bisogno di facce nuove e fresche, soprattutto in politica.
I politici ed i social network in Italia
In Italia la voglia di partecipazione è nata anni fa grazie all’esempio di Beppe Grillo, argomento di cui abbiamo parlato qui che di fatto ha trascinato nel grande calderone un po’ tutti, dalle grandi testate giornalistiche, ai politici fino a noi comuni mortali.
Ed oggi c’è la corsa ad una “finta” comunicazione: ogni politico che si rispetti ormai non può non avere un profilo su Facebook e su Twitter. La televisione,infatti, non è ormai l’unico mezzo di comunicazione di massa utilizzata, anche se gioca e continuerà a giocare il suo ruolo chiave anche in questa campagna elettorale.
Nessuno però riesce ad usare i mezzi di comunicazione del web per lo scopo per cui sono nati, ovvero il “coinvolgimento”. Possiamo dire che in Italia ci sono pochissimi politici in grado di usare in modo costruttivo i social, molti si limitano a segnalare i propri spostamenti o a pubblicare alcuni contenuti del proprio programma. Dov’è dunque l’interazione ?
L’esempio di Obama
Obama, soprattutto nell’ultima campagna elettorale, ha dimostrato come un uso strategico dei social possa portare ad un grande successo. La sua vittoria non è stata determinata solo dal numero di condivisioni su Twitter o su Facebook ma dal fatto di aver saputo sperimentare delle piattaforme alternative per coinvolgere attivamente le persone.
Non solo dunque promesse e slogan da condividere, ma l’azzeramento delle barriere e di tutte le gerarchie. Oggi chiunque riesca ad abbattere il muro che esiste tra il “noi” ed il “loro” risulta vincente. La tecnologia va usata per semplificare la vita delle persone, forse qualcosa che da noi non è ancora percepito correttamente.
L’esempio più eclatante è stato quello della realtà aumentata: un concetto spiegato bene qui ed applicata alla campagna elettorale di Obama. In pratica è possibile aggiungere degli elementi, come oggetti, al mondo circostante o sensazioni sfruttando i dispositivi mobili come smartphone e tablet e facendo uso di sensori.
In questo video l’idea originale di un video sulla raccolta fondi di Obama utilizzando una tecnologia sviluppata da Blippar
I sostenitori di Obama, inoltre, hanno molto apprezzato il fatto che, durante la campagna elettorale, siano stati realizzati video che mostravano come raggiungere il seggio per votare. Tutto ciò è stato realizzato tramite la realtà aumentata o in maniera divertente, con l’utilizzo di finti presidenti per la raccolta dei fondi.
Il consenso politico di Obama è aumentato, anche grazie ai social perchè i social sono le persone.
E gli italiani come usano i social ?

Da noi qualche tentativo è stato fatto. In particolare ci riferiamo all’estate scorsa in cui è stata lanciata una proposta come Unicavox, ovvero un social dedicato alla politica dove è possibile discutere, inviare petizioni e proporre argomenti di interesse.
Tuttavia, da noi forse il modello americano non funziona, forse perchè i social non sono entrati a pieno titolo nella nostra vita quotidiana, come si evince dall’utilizzo che se ne sta facendo anche in questa campagna elettorale.
Gli italiani, infatti, usano Twitter, Instagram e Facebook per pubblicare i propri stati d’umore, insultare qualcuno o comunicare i propri spostamenti. Nel caso in cui a questo utilizzo si aggiunga il seguire alcuni politici o le ultime tendenze, di certo non si pone la giusta attenzione al verificare le fonti o alla possibilità di avere un punto di vista diverso. Nella maggior parte dei casi, infatti, basta re-twittare e linkare il più possibile come dei meri automi, l’importante è postare il più possibile. Siamo arrivati ad un punto tale che non ci interessa più neanche se le notizie siano vere o false, nessuno le verifica più, e ciò ci fa capire che, da questo punto di vista, abbiamo ancora molto da imparare dagli americani.
Non so, dunque, se in questa campagna elettorale qualche candidato riuscirà a mettersi in evidenza aumentando il proprio consenso politico , ma grazie allo scarso livello di alfabetizzazione informatica e alle inefficienze delle tecnologie in Italia, i nostri politici potranno dormire sonni tranquilli.