Google rafforza i suoi algoritmi semantici acquistando Wavii
Google riesce ancora una volta a battere sul tempo i suoi concorrenti. Ha messo le mani sull’innovativa start up Wavii che detiene una tecnologia molto avanzata per l’estrazione di riassunti da news e flussi di informazioni provenienti dai social network. Il punto di forza dell’azienda, pagata 30 milioni di dollari in contanti, sta tutto nei suoi algoritmi.
Integrando machine learning ed elaborazione del linguaggio naturale, i fondatori della start up erano riusciti ad elaborare algoritmi molto efficienti nell’estrazione di informazione da grandi moli di dati testuali.
E Google non si è fatta scappare l’occasione di acquistare questa nuova tecnologia, forte anche delle sue immense riserve di liquidità. Alla start up era interessata anche Apple che puntava ad un’integrazione forte con Siri. Ancora una volta, purtroppo, Tim Cook ha dimostrato la sua inadeguatezza, facendosi scippare la preda sotto il naso dal Moloch di Mountain View.
A questo punto è possibile che Google migliori ancora di più il flusso di notizie per tablet e smartphone ma probabilmente i progetti sono ancora più ambiziosi. Il team di sviluppo di Wavii, infatti, sarà integrato direttamente nel gruppo del Knowledge Graph, la tecnologia semantica di Google che punta a fornire, direttamente nelle serp, le risposte alle domande degli utenti.
Già adesso, ad esempio, se si cerca il nome di un personaggio famoso, è molto probabile che appaia una scheda, tratta da Wikipedia, con i dati più importanti di quel personaggio.
Se si procede su questa strada, l’utente troverà in Google tutte le risposte mentre i siti web indipendenti, soprattutto se medi o piccoli, riceveranno sempre meno visitatori e quindi guadagneranno meno e quindi saranno meno incentivati a produrre contenuti di qualità.
Google deve stare attenta: è vero che con questa strategia riesce a guadagnare di più, ma è anche vero che Google non produce direttamente i contenuti e quindi il suo successo dipende anche dal lavoro che fanno i webmaster indipendenti.