Google: l’intelligenza artificiale è open source
L’attività sull’intelligenza artificiale da parte dei singoli utenti sembra essere diventata una vera e propria priorità nella Silicon Valley, tanto che Google ha scelto di rendere open source, quindi accessibile a tutti il suo linguaggio, denominato in termini tecnici SyntaxNext. Perché questa scelta e quali saranno i benefici per Big G?
Il linguaggio del motore di ricerca più famoso del mondo è basato su un sistema di reti neurali, che si impegnano a legare le diverse frasi del codice. Un esempio della potenza di questa scrittura è arrivata qualche settimana fa, quando l’intelligenza artificiale ha sconfitto un giocatore di Go dall’abilità conosciuta in tutto il mondo. L’apertura si propone quindi di rendere questo codice accessibile all’intera umanità e di includere anche un sistema che analizza la stessa struttura, per il momento disponibile in lingua inglese, che è stato battezzato Parsey McParseface.
Sul perché Google abbia giocato questa mossa sono stati spesi fiumi di parole, ma a conti fatti si tratta di una sorta di ‘chiamata alle armi’ per i tanti programmatori e sviluppatori che con il loro lavoro possono migliorare le applicazioni che interessano l’intelligenza artificiale.
Secondo Google, si tratta attualmente del modello più accurato e sviluppato del mondo, quindi l’apertura può essere utile ai programmatori che desiderano estrapolare informazioni, applicazioni e traduzioni che interessano il linguaggio. 90% è la percentuale di accuratezza del linguaggio, quindi Big G si propone di sviluppare dei metodi che possano renderlo omogeneo in ogni parte del mondo, considerando i contesti ma soprattutto le lingue.
Ecco quindi spiegato il perché di questa apertura, ovvero Google ci guadagna ad aprire le sue porte anziché a chiuderle, a rendere open source un linguaggio che può essere migliorato e interpretato in modo più positivo dai tanti operatori che lavorano nel mondo. Il risultato potrebbe rivelarsi in un miglioramento del sistema che si può ottenere in tempi molto più brevi e soprattutto economici, ma che sarà sicuramente disponibile a tutti, quindi open source da oggi all’eternità.